Accecato dai girasoli di Van Gogh
Shock degli occhi à la coque!
Dovrei poi al buio riabituarmi.
Tuorli d’uovo senza albume.
Più gialli delle stelle sui cappotti ebrei.
Col terrore delle brume
tutto il sole possibile
Vincent raccolse.
Poi qua uno fra noi la parola prese
e coraggiosamente si espresse:
“Van Gogh non sapeva dipingere -
e noi scolorammo-
I suoi colori sembrano come spremuti dal tubetto.
E goffi fiori riempiono vasi con le pance”.
Angosciato dai tagli di Lucio Fontana.
Mi esercito a quei trompe-l’oeil
che oltrepassano la tela lacerandola.
Tagli dalla pena incisi.
Che più non torneranno a ricucirsi.
E feriti si dilaniano nello squarcio.
Turbato giù fino al sangue
sognai Lucio e me davanti alle sue rasoiate.
“C’è verità -gli dicevo- in questi tuoi quadri ma non logica!
Sei passato all’avanguardia o devi ancora finirli?
Quei tagli…è come se volessi distruggere
un’opera che ti è venuta male”.
“L’irrapresentabile tento -mi rispose-
con l’arte meno figurativa e più astratta e sfigurativa che posso”.
Poi soggiunse (e qua non ricordo se fu lui o Vincent):
“Fingerò di morire per alzare la quotazione
dei miei quadri che non vendo!”
M’involo con l’eleganza del gotico su per arie rampicanti.
Le ore aspiro come erba che m’inebria.
Dalla finestra il mare m’entra (forse è un trompe-l’oreille).
La Gioconda è una clairvoyante.
L’ironia quando sorride un’ammutita Sibilla.
La ragazza sordomuta chiede un po’ di silenzio.
Incoraggiato al pianoforte mi seggo
e leggo da uno spartito in cui c’è già
la diteggiatura.
pubblicata da Piero Lo Iacono
mercoledì 29 settembre 2010
------- Michael Petrucciani: so what live
Michael Petrucciani so what live